Shabu Mariano Comense: non teme confronti.
Partiamo dal fatto che questo posto evoca in me piacevoli ricordi: qui ho assaggiato il vero Sushi (con la maiuscola) per la prima volta.
Elena, proprietaria-gestore del locale, ultimamente si è staccata dal franchising “Shabu” per poter innalzare ancor di più la qualità dell’offerta pur mantenendo la denominazione originale. Ha iniziato strappando alla concorrenza il sushi-man di un noto ristorante giapponese stellato di Milano. In secondo luogo si è accordata con nuovi fornitori, grazie ai numeri dei suoi due locali (l’altro è SushiArt.milano a Milano).
Menu alla Carta con formula Open-Sushi, a 26 euro ma con la possibilità di scegliere piatti extra ancora più elaborati.
Arrivati da Shabu all’orario di apertura, veniamo accolti da Elena con calore: apprezzo moltissimo che una giovane donna in carriera come lei, dopo un’intera giornata di impegni, abbia trovato il tempo di venire personalmente a raccontare i piatti che ha scelto per noi.
Inutile stare ad elencare qui tutti i nomi e gli ingredienti dei piatti, preferisco parlino le immagini (comunque trovate le informazioni nelle didascalie).
Ci tengo però a sottolineare che oltre all’indubbia freschezza del pesce ed alla piacevole consistenza del riso, una nota di merito è la cura nei dettagli degli impiattamenti: basti pensare alla salsa di soia fatta in casa o alla fantastica crema di mango.
Ci fa piacere sottolineare i nostri Uramaki preferiti: OYES e MASA